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Montegiovi è una frazione del comune di Castel del Piano in provincia di Grosseto, situata su una collina che costituisce una delle pendici occidentali del cono vulcanico del Monte Amiata, da cui si domina il primo tratto della Val d'Orcia.
A partire dal Duecento l'abitato passò sotto il controllo di Siena, sotto l'influenza delle famiglie Tolomei, Salimbeni e Buonsignori; la permanenza nel territorio della Repubblica senese ebbe termine nel 1555, anno che segnò la definitiva annessione al Granducato di Toscana.
Il borgo medievale è racchiuso da alcuni tratti delle originarie Mura di Montegiovi, che ben conservano una porta ad arco presso la cappella gentilizia. Le mura si interrompono nella parte scoscesa che costituiva un elemento di difesa naturale, mentre in altri punti sono state perdute o incorporate nelle pareti esterne di alcune abitazioni.
Cappella di Sant'Elena, dedicata anche a San Rocco, si trova presso la porta di accesso e costituiva la cappella gentilizia dell'antico castello oramai completamente perduto. La piccola chiesa è ad aula unica, con campanile a vela e strutture murarie esterne rivestite in pietra.
Chiesa di San Martino, edificata in epoca medievale a navata unica, presenta la facciata col portale con arco a tutto sesto sovrastato da un oculo risalente ad epoche successive; all'interno sono custodite alcune tele attribuibili ai fratelli Nasini o alla loro scuola.
Chiesa della Madonna degli Schiavi, nota anche come chiesa della Madonna delle Grazie, fu costruita in epoca rinascimentale come cappella rurale ai piedi dell'antico borgo castellano e ristrutturata nel corso dell'Ottocento, conserva al suo interno un'immagine mariana quattrocentesca con angeli dipinti da Francesco Nasini in epoca barocca.

la Chiesa Madonna degli Schiavi

La chiesa della Madonna degli Schiavi, nota anche come chiesa della Madonna delle Grazie, già oratorio degli Schiavi, è una costruzione cinquecentesca riedificata nel 1852-1869 ed affiancata sulla destra dal campanile. La facciata presenta un portale architravato, un oculo ed il timpano triangolare terminale. Nell'aula rettangolare interna si trovano un affresco quattrocentesco con la Madonna col Bambino cui sono stati aggiunti due Angeli adoranti, forse per mano di Francesco Nasini, e un altro affresco di scuola senese del XV secolo raffigurante la Crocifissione.